Il Corteo degli omaggi e l’offerta dei Ceri

Nei tempi antichi, tutti gli uomini che avevano superato i quindici anni dovevano portare un cero in Battistero e per l’occasione si addobbavano sfarzosamente case, palazzi, fondachi.
All’epoca anche piazza del Duomo, fra la chiesa di Santa Reparata ed il Battistero, veniva ricoperta da una grande tela sorretta da corde tese (usanza che venne interrotta alla fine del quattrocento a causa di un incendio e di un’impetuosa tempesta) e la vigilia si svolgeva un’importante processione.

Dopo i primi Vespri (sera del 23) aveva luogo l’offerta dei doni votivi, soprattutto ceri.
Una parte di essi veniva fatta ardere all’interno del Battistero per tutto l’anno, mentre quelli rimanenti venivano venduti e con il denaro ricavato si provvedeva alla manutenzione e all’abbellimento della chiesa.

I ceri erano donati non solo dalla Signoria, ma anche dalle Magistrature della Repubblica, dalle varie Arti, dalle Compagnie laiche e religiose e dalle “terre” sottomesse dai fiorentini che, alla stipula del trattato di resa, imponevano al Comune o al castello conquistato di offrire un cero, un palio od altri tributi (consistenti in argenti od altri oggetti od anche animali).
Durante la cerimonia le enormi candele venivano trasportate a mano o da carri, se, come spesso accadeva, erano ornate da imponenti figure in cartapesta o legno dipinto, per poi essere offerte al santo.

La tradizionale offerta dei ceri, seppure semplificata, è giunta fino ai nostri giorni: la mattina del 24 giugno, infatti, parte da Palazzo Vecchio un corteo formato dai famigli del Comune, dai vigili urbani, dai valletti e dalla Deputazione della Società di San Giovanni Battista, dal sindaco e da altre autorità, che si dirigono, a seguito del gonfalone di Firenze e di quello della San Giovanni, verso il Battistero.

Queste rappresentanze sono ricevute in Battistero dal Clero della cattedrale, che vi si reca alle 10 del mattino della festa per cantare una parte (Terza) dell’ufficio divino in onore del Patrono e poi, col clero, cui si uniscono le rappresentanze civili e la Deputazione di San Giovanni, per tornare processionalmente in S.Maria del Fiore per la Messa solenne delle 10,30.

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