I “Fochi”, lo spettacolo pirotecnico con cui Firenze festeggia il suo Patrono, si tiene fin dal XII secolo, organizzato anticamente dall’Arte di Calimala.
Dal 1796 è la Società di San Giovanni Battista Odv a organizzare per la Città di Firenze “Fochi” ogni anno più spettacolari e sempre più ammirati da tutti coloro che, la sera del 24 giugno si riversano sulle rive dell’Arno o affollano le terrazze per farsi inondare di tanta luce ben augurante.
Una tradizione antica e irrinunciabile, ma dai costi elevati.
Un onere un tempo coperto dalle grandi famiglie fiorentine e successivamente da donazioni estremamente generose delle banche del territorio ed oggi da Fondazione CR Firenze.
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Ogni anno
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Storia
San Giovanni Battista è diventato patrono della città di Firenze in epoca cristiana, soppiantando il precedente protettore, il dio Marte, la cui statua ha ornato l’accesso al Ponte Vecchio fino al 1313 quando fu trascinata via da una piena e mai più ritrovata.
Di quell’antico retaggio pagano, Firenze ha conservato la tradizione dei fochi che festeggiavano il solstizio d’estate. Dal tramonto del 24, infatti, la città era invasa dai “Fochi d’allegrezza”.
I principali erano accesi bruciando fascine di scope in piazza Signoria, sulla Loggia dell’Orcagna, mentre sugli spalti di Palazzo Vecchio e tutto intorno alla piazza erano accesi grandi bacili ripieni di sego che alimentavano un grosso stoppino. Ma tutta la città era illuminata dai fochi e ancor più nelle campagne d’intorno che erano punteggiate ovunque di grandi falò attorno ai quali si festeggiava fino all’alba.
Nel secolo XIV, l’introduzione della polvere da sparo trovò Firenze all’avanguardia nell’utilizzo pacifico di questa risorsa in feste di gioia e letizia, ma condannò all’estinzione in città la tradizione dei falò, che invece proseguì nel contado fin quasi ai giorni nostri.
La costruzione della “Girandola” principale divenne quasi un’arte, un’opera di ingegneria nella quale si cimentarono diversi artisti. Tra gli altri si distinse Niccolò di Raffaello del Riccio, detto il Tribolo, eccellente legnaiolo, scultore e architetto che nacque a Firenze nel 1500.
Con i Medici i fuochi artificiali ebbero un grande sviluppo, in particolare con Cosimo I che fece fare alcune belle macchine in varie forme sostenute in aria con molto artifizio e piene di fuochi lavorati che comunemente si dicono girandole.
Pare che queste girandole fossero costruite sotto la guida dell’architetto Bernardo Buontalenti che fece vedere in Firenze i più meravigliosi fuochi lavorati che mai si fossero veduti e fra questi le artifiziose girandole e per questo motivo fu da allora in poi soprannominato “Bernardo delle Girandole”.
Da sempre, la Società di San Giovanni si occupa di organizzare i fuochi d’artificio che attualmente vengono fatti esplodere dal Piazzale Michelangelo.